sabato 20 febbraio 2010
Il culturame
Ho rivisto da qualche parte questa parola detta da non so quale politico: sicuramente questa parola non dice niente agli italiani di oggi ma era usata al tempo del fascismo per disprezzo riguardo agli uomini di cultura sempre sospetti. Era come se avessi visitato un mondo antichissimo. Impressionante. Chi sa chi, della nostra cara classe politica ora governante, l'ha detto. Era come aver gettato un ponte verso gli anni trenta-quaranta del secolo passato. Eppure noi riaffermiamo l'utopia, riparliamo di scuola, di università, di scienza da salvare. Affermiamo che ci sono persone normali che non vogliono ducetti, che vogliono una magistratura indipendente, uno stato laico, una ricostruzione economica del paese fondata sulla giustizia fiscale e su leggi uguali per tutti.
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