Storia delle scienze: matematica, fisica, biologia e altre: graduale è stata la scomparsa di grandi scienziati in Italia. Ormai i nomi sono quasi tutti di: anglosassoni, tedeschi, francesi, nord-europei e asiatici. Queste cose, è noto, non si cambiano; ma vogliamo almeno tutti insieme capire perchè?

domenica 28 febbraio 2010

Ancora sui problemi del bambino

Molti bambini soffrono in silenzio, per altri la vita è facile e felice; non è agevole riconoscere i due tipi: certo il bambino molto bravo, di bell' aspetto, di carattere forte, di famiglia felice ed equilibrata ha minori probabilità di appartenere alla triste schiera dei bambini infelici; ma noi ne sappiamo ben poco mentre ci curiamo di loro. Il segreto è, in genere, ben custodito. Perchè? Perchè l'amore dei genitori non riesce a rompere questa solitudine? Paradossalmente i genitori stanno all'origine di questi impedimenti che a volte un estraneo, per esempio un insegnante con le antenne, può almeno in parte penetrare. Quante cose potrebbero raccontarci, se potessero,gli psichiatri che, troppo tardi, ricevono le confidenze dei loro pazienti ormai adulti. Una cosa si può dire: il bambino soffre perchè é relegato nello stereotipo del bambino, antico come le civiltà, che forse, dovendolo proteggere, hanno inventato e perpetuato un distacco ,un relegamento come difesa anche dalla mortalità altissima di allora. Ancora nel Rinascimento i bambini toscani delle buone famiglie venivano lasciati presso le balie in campagna per lungo tempo. Sembrerà strano ma anche ora il bambino non è una persona per noi. In più questa nostra ultima civiltà è divenuta così complessa che siamo costretti in qualche modo a prolungare all'infinito l'aquisto reale della maggiore età. Sui giornali a volte si parla di un trentenne chiamandolo ragazzo, quando nel Rinascimento l'età media era di quarant'anni! Continuo domani.

sabato 27 febbraio 2010

Nelle biblioteche un modo di pensare ai nostri figli


Sarebbe bello se nelle ore serali si organizzssero nelle biblioteche di quartiere o scolastiche degli incontri liberi con genitori, con insegnanti, con persone di cultura, psicologi, anziani. A scuola si sente la necessità di confrontarsi con le famiglie fuori dai soliti riti scolastici. Ricordo di aver conosciuto genitori in buona fede che mi riferivano di dare sempre poca importanza ai successi dei figli e di calcare eccessivamente sui difetti e sugli insuccessi. Altri non avevano tempo e lasciavano i bambini un po' troppo soli dando loro poi sempre ragione nei confronti della scuola. In tutti i casi dovremmo trattare i nostri figli come persone,che vogliono essere rispettate, acquistando autonomia e competenze prima possibile. Il bambino vorrebbe avere una opinione positiva di sé, ma autentica, non falsata dai rigidi schemi degli adulti; la infelicità dei bambini è spesso così grande e così ben nascosta perchè lui è separato da una secolare consuetudine di formalismo dal mondo che lo circonda.Questo ed altro si potrebbe cercare di comprendere se ci si confrontasse in modo più informale. e più spesso.

venerdì 26 febbraio 2010

Utopia:soldi alla scuola



Se noi acquistiamo coscienza del destino che ci aspetta, con istituti culturali spariti oppure diventati l'ombra di se stessi e tutto tutto in discesa; gli analfabeti di ritorno di cui abbiamo parlato ieri, le scuole elementari che non possono aprire nuove classi per motivi economici, credo che appena possibile (utopia?) dovremo iniziare le elementari a cinque anni e chiudere le scuole superiori a diciotto. Solo così col tempo e con altri tipi di governo, non populisti ma severi e costruttivi,potremo cominciare ad avvicinarci di nuovo allo standard culturale dei paesi a noi più vicini: Francia, Germania, Austria, Belgio, Olanda, Finlandia, Svezia, Norvegia,Danimarca. In questi paesi i pendolari in treno leggono quasi tutti; in Italia è il contrario. Io certe volte quasi ammiro quelle persone (italiane, naturalmente) che,circondate da turisti stranieri che leggono e a volte scrivono, stanno per un'ora a guardare davanti a sé senza annoiarsi; chissà a che pensano. E non mi si dica che è colpa della televisione ormai al collasso, o degli altri diversivi elettronici perchè queste cose ci sono anche nei paesi che ho citato prima.

giovedì 25 febbraio 2010

Analfabetismo di ritorno


Analfabetismo di ritorno: le cifre non le ripeto perché spero che siano sbagliate. L'abitudine alla lettura, l'amore per il libro, che è una passione inestirpabile (quando nasce)dovrebbero essere incoraggiati attraverso la scuola certamente, ma anche da una istituzione fondamentale che è la biblioteca di quartiere o di paese ,che dovrebbe avere però una caratteristica: aperta, tutto il giorno! Le biblioteche chiuse quasi sempre servono a poco, molto poco: le biblioteche non sono passate di moda, soppiantate dalle altre tecnologie elettroniche. Da noi per esempio a Roma non ci sono e in altri paesi d'Italia esistono e accolgono tutti e, esistendo, organizzano pure piccole mostre, dibattiti,conferenze, corsi per l'uso del computer e tante altre cose.Si va in biblioteca a leggere il giornale, la rivista, per usare internet , per portarsi a casa l'ultimo romanzo dell'autore preferito.E se qualcuno pensa che così si venderanno meno libri e meno giornali e riviste non ha ancora provato il fascino della lettura e le sue conseguenze.

lunedì 22 febbraio 2010

Ancora sul biennio orientativo


Vediamo di fare qualche critica, spero costruttiva, alla proposta di ieri sul biennio orientativo: intanto mi sono dimenticata la geografia descrittiva (l'altra geografia rientra nelle scienze); sarà stato forse l'effetto Gelmini. Poi si potrà obbiettare che le materie sono troppe nel primo anno del biennio. Non è necessario che si svolga un gran programma, l'importante é che quel poco che si fa lo si faccia bene.(poche ore per materia); ricordiamoci che questo biennio dovrà essere una novità metodologica , molto elastico e aperto a sperimentazioni interdisciplinari; il secondo anno le scelte dovranno essere guidate e chiaramente dirette all'iscrizione in una delle scuole superiori previste dall'ordinamento scolastico; mi rendo conto che in una scuola da sempre ingessata e adesso impoverita dalla crisi economica e dai grandi errori politici di cui spesso parliamo, questa proposta è, per ora, assai lontana dalla realtà. Ma non illudiamoci di superare lo scoglio della scelta della vita con i soliti sermoni o coi consigli resi poco validi dall'età anagrafica dei ragazzi.

domenica 21 febbraio 2010

Biennio sperimentale orientativo


Scegliere il proprio indirizzo di studi dopo la media inferiore è difficile e a volte pericoloso per gran parte degli scolari e anche dei loro genitori. Ci sono sì i consigli della scuola ma non bastano, in realtà i ragazzi sono troppo giovani. Proviamo, coscienti di tutte le difficoltà e i pericoli, a immaginare nel regno di utopia un biennio molto formativo, cioè con materie fondamentali quali la matematica le scienze la storia la filosofia la linguistica (con i primi rudimenti del greco e del latino) la robotica le lingue staniere. Naturalmente questa potrebbe essere una esperienza sperimentale ben controllata e condotta.Nel secondo anno i ragazzi e le loro famiglie dovrebbero essere aiutati a orientarsi puntando sulle materie corrispondenti agli indirizzi di studio dei vari licei istituti scuole. Ma potrebbero anche essere aiutati a cambiare qualche materia se nella scuola ci fossero tutori preparati e prudenti e se questo biennio divenisse un laboratorio serio e dotato di una flessibilità particolare. Risultati? La scelta giusta per ragazzi di ogni classe sociale, una minore perdita di cervelli indirizzati al posto giusto e la nascita di una decisione eroica: quella della scolarizzazione italiana almeno fino a diciotto anni. Con borse di studio, ahimé, non fondate sulle attuali dichiarazioni IRPEF.

sabato 20 febbraio 2010

Il culturame


Ho rivisto da qualche parte questa parola detta da non so quale politico: sicuramente questa parola non dice niente agli italiani di oggi ma era usata al tempo del fascismo per disprezzo riguardo agli uomini di cultura sempre sospetti. Era come se avessi visitato un mondo antichissimo. Impressionante. Chi sa chi, della nostra cara classe politica ora governante, l'ha detto. Era come aver gettato un ponte verso gli anni trenta-quaranta del secolo passato. Eppure noi riaffermiamo l'utopia, riparliamo di scuola, di università, di scienza da salvare. Affermiamo che ci sono persone normali che non vogliono ducetti, che vogliono una magistratura indipendente, uno stato laico, una ricostruzione economica del paese fondata sulla giustizia fiscale e su leggi uguali per tutti.

venerdì 19 febbraio 2010

Cercano soldi ma non cercano gli evasori


C' é qualcosa che non capisco: oggi si parla tanto della corruzione e, nell'insieme, di illegalità dila gante ma non si dice che la prima forma di illegalità, che sembra lasciare indifferenti noi italiani, anche quelli che si considerano onesti, è l' evasione fiscale. Intere zone del nostro paese sono coltivate da schiavi non certo iscritti all'I.N.P.S, sotto gli occhi di tutti, carabinieri, polizia, guardia di finanza, magistratura, uffici delle Entrate! Io sento parlare continuamente, anche oggi, di risparmiare su questo ,su quello, ma raramente le cure del governo annunciano una grande offensiva contro l'evasione, anzi noi siamo il paese degli scudi e dei condoni.In America, ai tempi, si riusciva a arrestare un mafioso solo se evasore. Per me se i politici si mettono a fare la corte agli evasori, perchè sono tanti e il loro voto è essenziale, finiremo prima o poi sotto una di quelle dittature populiste dove però si vota per salvare la faccia, rappresentate da ignoranti, grassatori e,magari, razzisti,perchè il razzismo soddisfa il senso della comunità e della paura.

lunedì 15 febbraio 2010

Spendere per le nostre scuole(pubbliche)


Le nostre scuole pubbliche sono diventate poverissime. Questo significa che i destini dei pochi benestanti e della massa dei cittadini si allontaneranno l'uno dall'altro sempre di più e questo non è solo il contrario dello spirito della nostra Costituzione, ma in termini prosaici è spreco perché i primi anche se mediocri faranno il buono e il cattivo tempo, i secondi, anche quando potenziamente fossero dei geni si perderanno. Nel dopoguerra la segregazione delle classi disagiate , tipiche delle dittature, è andata man mano diluendosi; ma quando una democrazia si dissolve e per avere più voti si accontentano gli evasori e si corteggiano le scuole private e tutto ciò che sta loro dietro il declino rischia di diventare un tonfo.

domenica 14 febbraio 2010

Cura da cavallo per il declino italiano


Che c'entrano tutte queste minuzie dedicate poi ai più piccoli quando hai impostato il tuo blog sul problema del rapidissimo declino della scienza italiana? Vorrei insistere sul principio che la decadenza si può invertire con umiltà e con uno sforzo generalizzato in molti campi di questa nostra cultura italiana in crisi; i nostri tentativi si devono indirizzare fin dalle origini del processo educativo ; Non ci illudiamo di migliorare con i miracoli. Probabilmente ci vorranno anni perchè si cominci a vedere qualcosa di buono, però ricordiamoci che non siamo un paese di terra bruciata; è necessario prima di tutto che cresca e si allarghi la consapevolezza del problema che come tutti sappiamo è anche politico ed economico. Ché quando i governi si accorgeranno di quanto sarebbe facile far pagare le tasse agli evasori con i nuovi mezzi informatici che ci sono oggi usando la severità invece dei condoni,le nostre scuole potrebbero rifiorire se ben indirizzate; si potrebbe per esempio non risparmiare col maestro unico un po' deamicisiano, ridato a una generazione di bambini ormai smaliziati tanto che vengono chiamati Nativi elettronici!

sabato 13 febbraio 2010

Formare le classi con metodo


Il principio che sta alla base del lavoro con le schede per la formazione delle classi è che alla fine tutte le classi devono risultare rigorosamente omogenee. La commissione poi dovrà trovare un accordo su alcuni punti difficili. per esempio: è vero che in ogni classe dovranno stare bambini abitanti in luoghi socialmente diversi in modo che non escano classi non omogenee ma bisogna anche salvare anche una coppia di bambini vicini di casa o comunque provenienti dallo stesso asilo.Ora c'è il nuovo problema degli stranieri; anche qui la commissione dovrà, in base ai dati delle schede, decidere in tutte le classi quale criterio scegliere, perché il problema sarà da una parte quello dell'omogeneità e dall'altra quello del buon senso che varierà a seconda delle situazioni. Non si deve sottovalutare il lavoro di questa commissione che dovrà stoicamente dire no a tutte le pressioni di raccomandazione. Tutto ciò renderà molto meno difficile il lavoro degli insegnanti.

venerdì 12 febbraio 2010

Ancora formazione classi


Parlo, per fare meno fatica, della formazione delle classi in una scuola elementare dove siano previste dieci classi di ventiquattro bambini. In tutto duecentoquaranta; prima di tutto è necessario creare, traendole dai vari documenti, duecentoquaranta schede con : luogo di abitazione, precedenti esperienze di frequenza in asili e quali, se disabili e in quale tipo e grado di disabilità, se italiani, se stranieri nati in Italia, etnia di questi ultimi, se stranieri arrivati e quando, etnia di questi ultimi; se i bambini stranieri potessero essere conosciuti prima della formazione delle classi si potrebbe tentare una specie di definizione della loro capacità di parlare italiano; non escludiamo altre indicazioni discusse e approvate dalla commissione.domani bisognerà parlare di come utilizzare al meglio queste schede.

giovedì 11 febbraio 2010

La commissione per la formazione dei gruppi o delle classs


Ieri abbiamo parlato di grande elasticità nel formare gruppi o classi: la commissione che se ne occupa deve essere avvertita delle esigenze che già vengono espresse dal basso(non dal Ministero ma da un nuovo movimento culturale che deve nascere nel nostro paese se vogliamo raddrizzarlo) .Basta con le raccomandazioni! Attualmente queste commissioni sembrano avere soprattutto questo compito, che nelle scuole è un modesto strumento di potere. Bisogna elaborare una serie di regole delle quali vorrei parlare domani per esteso, naturalmente solo come apertura di dibattito e con la consapevolezza dell'estrema variabilità delle situazioni, sia nelle elementari che prima. Se non nasce un movimento culturale e politico, ci troveremo sempre a sentire piccole e ingenue disposizioni come quella recente del trenta per cento che cade su un paese da decenni indifferente ai problemi dell'istruzione.

mercoledì 10 febbraio 2010

Bambini stranieri a scuola


I bambini stranieri nelle nostre scuole costituiscono un problema difficile ma anche appassionante sia a livello di studio e di ricerca pedagogica sia a livello pratico. La caratteristica fondamentale mi sembra essere l'estrema varietà delle situazioni che si presentano: varia il rapporto numerico con i bambini italiani,variano le nazionalità all' interno del gruppo straniero,varia la data di entrata nella
comunità italiana. La elasticità degli asili o delle elementari è messa a dura prova: una cosa è chiara: gli insegnanti dovranno avere un po' meno alunni, senza canoni fissi, ma in rapporto a come si presenta la situazione in quell'anno. Più importanti del solito perciò dovranno essere le attività delle commissioni che, dentro i singoli istituti, sono preposte alla formazione dei gruppi o delle classi.

martedì 9 febbraio 2010

Dischi di canzoncine in lingua straniera moltoutili


Negli asili pre- elementari ritengo che siano molto utili vari dischi di canzoncine della lingua straniera prescelta che i bambini finiranno per imparare senza una grande conoscenza del loro significato; per esempio :questa canzone parla di una barchetta in mezzo al mare. Non c'è a mio parere un sistema migliore per entrare nella natura e nella ortofonia di un linguaggio quando non si abbiano mezzi più costosi come per esempio gli istitutori di lingua madre riservati a pochi.

domenica 7 febbraio 2010

Bambini disabili. bambini stranieri.


Prima delle elementari queste due categorie di bambini così diverse tra loro avranno comunque bisogno di un impegno e di una attenzione speciali: per i disabili c'è da tempo una grande esperienza e un impegno avanzato ma ancora tutt'altro che sufficiente.
Per i bambini stanieri noi in Italia siamo indietro perchè l'emigrazione da altri paesi è avvenuta qui più tardi. Comunque abbiamo anche perso tempo cioè abbiamo perso bambini. Per un maestro delle elementari sarebbe un sogno trovarsi in prima con bambini stranieri provenienti da asili nido e scuole materne. Avete un'idea delle difficoltà di alunni magari di diverse etnie e a volte senza voce in classe? Mi dicono che gli stranieri sono spesso più maturi e interessanti dei loro coetanei di madre lingua italiani.Come si vede si tratta di tutto un campo assai importante da approfondire, sia per gli studiosi, sia per i poveri insegnanti abbandonati a se stessi.

sabato 6 febbraio 2010

ancora asili nido


Gli asili nido e le scuole materne non devono essere luoghi dove si va per raccomandazione o per punteggio. Si parla di poche nascite e non si risponde con uno dei rimedi più ovvi.La vita della donna moderna viaggia tra passato e presente: prima si prepara seriamente per un lavoro che dia qualche sicurezza rimandando con dolore la prima gravidanza e poi deve affidare i bambini alla madre, di mezz'età, che lavora ancora e spesso già deve occuparsi degli anziani della famiglia; oggi queste situazioni rappresentano un piccolo inferno per tantissime donne che si avviano alla pensione sempre più stanche e sempre più gravate.
Dunque gli asili pre elementari numerosi e nella stessa sede per semplificare la vita alle famiglie.

giovedì 4 febbraio 2010

Asili nido


Nei prossimi anni ci attendono problemi complessi e, come sempre,nuovissimi.Il destino dell'Europa stretta tra oriente e occidente.Come riflesso condizionato pensiamo subito:noi europei dobbiamo valorizzare la nostra cultura e le nostre grandi tradizioni.Forse non andrà così nemmeno questo;è incredibile come i popoli nuovi riescano in pochissimo tempo a impossessarsi anche della cultura degli altri e a viverla come se ne fossero i naturali continuatori.E le mammelle che hanno allattato i giovani barbari si afflosciano miseramente.Né sappiamo dei grandi squilibri demografici che ci attendono.Se noi,proprio noi,dovremo emigrare per sopravvivere.Ma intanto proponiamo di operare, kantianamente, come se sapessimo; proponiamo di costruire belle scuole per civili giovani cittadini,come se,questo potesse aiutarli a vivere ,forse,a lavorare.
Proponiamo di spendere per gli asili nido e per le scuole materne,perché è più economico!Dovranno disposti in modo capillare e qui comincerà quell'opera di accoglienza educatrice per tutti i bambini vecchi e nuovi,e anche nuovissimi. Non possiamo permetterci più di sprecare bambini.Ne abbiamo già sprecati tanti. Insegnamogli l'amore per il sapere, per la giustizia,per gli altri. Insegnamogli a parlare,facendoli parlare. Insegnamogli a cercare, a trovare insieme. Rispettiamo le loro diversità, religiose, linguistiche, etniche. Siamo coerenti. Selo ricorderanno.

martedì 2 febbraio 2010

Una scuola media inferiore e superiore ideale?


Almeno due lingue straniere dall'inizio,possibilmente utilizzando stranieri di madre lingua nelle prime classi.Corsi di robotica di base (fin dalle elementari). Matematica insegnata solo da matematici che abbiano seguito un semplice e veloce corso per insegnare. Scienze esattamente come sopra. Italiano con seri riferimenti al latino e comunque con severo corso di analisi logica. Storia molto approfondita negli aspetti culturali contemporanei al periodo studiato;(storia delle varie scienze del pensiero ecc.)Geografia nei suoi vari aspetti, collegata quindi con le altre discipline, Economia dall'inizio. Il tutto con iniziative ben preparate di attività interdisciplinari. Tra la scuola media inferiore ed inferiore due anni anomali in cui si continuano le materie già dette però con una prospettiva orientativa e in qualche modo mobile con lo scopo di favorire le scelte finali.Seguirò domani a spiegarmi in dettaglio.

lunedì 1 febbraio 2010

Il sogno di una sola università diversa


In una città italiana speciale sognamo di poter fondare una Università utopica,libera da tutto il coacervo di leggi e leggine dell'ultimo quarantennio, ma statale. Tutti diciamo che i professori dovrebbero essere scelti in modo diverso;ma quale? E poi che gli allievi meritevoli potrebbero usufrire di borse di studio se ne avessero bisogno; ma con quali mezzi verificare questo bisogno? Con la dichiarazione irpef che in Italia è troppo spesso una barzelletta? In un Paese in cui l' evasione fiscale viene incoraggiata da continui condoni e da una politica più interessata alla ricerca di facili voti che alla severità e alla giustizia?